lunedì 19 maggio 2008

Friulia: un po' di verità

FRIULIA NELLA STAMPA RECENTE
RISPOSTA A RECENTI AFFERMAZIONI SULL’AZIONE DELLA GIUNTA ILLY E SUI SUOI EFFETTI RELATIVAMENTE ALLA FINANZIARIA ED ALLA HOLDING CREATA

A) PICCOLO mercoledì 14/5
Affermazione
“La giunta Illy ha potenziato Friulia”

Risposta
· Con la creazione della Holding, la regione ha solo parcheggiato in Friulia le proprie partecipazioni senza dare veri poteri a Friulia di coordinamento, controllo e gestione (Friulia non nomina di fatto neppure gli AD delle società).
· Non è avvenuta alcuna integrazione tra le varie società (neppure tra Friulia, Friulia Lis e Finest, tutte operanti nel settore finanziario).
· L’attività tipica di Friulia (partecipazioni e finanziamenti), invece, è stata compressa e trasformata, su livelli quantitativi inferiori, in attività di Merchant Banking (o presunto tale in quanto operazioni di Merchant Banking vero sono state fatte in misura esigua).
Quindi:
· Non vi è stato potenziamento
· Vi è stato snaturamento e depotenziamento












B) PICCOLO 17/5/08 (Giuliano Garau: Friulia, Finanziaria al”top” con la Lombardia. Bilancio in chiusura e dividendi decollano)
Affermazione n. 1
“ Riposizionamento di Friulia su un modello federale (?). Non più contributi a fondo perduto o finanziamenti a tasso agevolato (tipici dell’assistenzialismo) ma supporto agli investimenti per la crescita economica. Vero e proprio capitale di rischio a favore di piccole e medie imprese concesso temporaneamente. Una volta avviato il business, la finanziaria smobilizza la partecipazione e la riutilizza per altri investimenti”
Risposta
L’affermazione è un travisamento dei fatti e della storia di Friulia.
Innanzitutto Friulia, nella sua storia, non ha mai erogato contributi a fondo perduto ( è una società per azioni e, quindi, per il codice civile non potrebbe). Ha , invece, gestito con mandato Fondi regionali (attualmente, ad esempio, il Fondo ex Lg. 4/2005 per gli incentivi e contributi previsti per aumentare la competitività delle PMI regionali; ovvero l’erogazione dei contributi del Fondo strutturale comunitario Obiettivo 2“) svolgendo una prestazione di servizio alla Regione Friuli Venezia Giulia mandante verso corrispettivo per l’attività di mandataria.
Sgombrato il campo dal tema dei contributi a fondo perduto che non hanno mai fatto parte del pacchetto di interventi diretti della Finanziaria, passiamo alle agevolazioni accennate nel testo dell’articolo. I prodotti tipici di Friulia sono partecipazioni al capitale di rischio, in posizione di minoranza e con durata limitata nel tempo (a termine, quindi, con durata mediamente di 5 anni) e finanziamenti di medio periodo garantiti. E’ dal 1990 che Friulia, a seguito della definizione dei rapporti tra Regione e Comunità europea in tema di concorrenza e di possibile lesione dei diritti relativi attraverso condizioni di credito agevolate, ha definito le condizioni finanziarie dei propri interventi (tassi di riferimento applicati) in senso di mercato ed ha configurato il costo (ricavo per Friulia) dei medesimi a livello delle seppur migliori condizioni del mercato del credito (Tasso di riferimento del Ministero del tesoro ed oggi EURIBOR + spread in funzione del rischio dell’operazione), scartando le operazioni in imprese senza prospettiva o con rischio eccessivamente elevato. Infatti, anche il livello di rischio sopportato è mutato nel tempo: non più i salvataggi degli anni ’80, ma solo sostegno allo sviluppo di aziende con prospettive di crescita.
La gestione a seguito delle modifiche comunitarie ha portato nel tempo ad un’ottima situazione economico finanziaria con un Patrimonio Netto, prima della recente creazione della Holding, accresciuto significativamente rispetto alle dotazioni iniziali per effetto di molti utili e scarse perdite registrate nelle operazioni effettuate nelle imprese.
Inoltre, il numero delle operazioni è costantemente cresciuto fino a raggiungere una media di 150 partecipazioni attive/anno, quindi, con una vasta presenza sul territorio.
Quanto detto nell’affermazione 1 che si commenta e definito come “riposizionamento”, è in realtà la situazione in cui si è trovata la Friulia prima della creazione della Holding, che di per sé non ha costituito per nulla elemento di cambiamento nell’attività caratteristica della Friulia.
Invece, la Giunta Illy ha teso ad operare una “trasformazione” nelle modalità operative della finanziaria, non nel senso indicato nell’articolo che si critica e che, come dimostrato, costituiva già operatività della Friulia, bensì in attività di Merchant Banking di cui il territorio non ha bisogno (per essere ancora troppo fragile) e per la quale non vi è sufficiente mercato (non si possono prevedere molte operazioni mancando un tessuto di imprese con le caratteristiche volute da un vero Merchant Banking).
Prova ne sia che dopo 3 anni le partecipazioni medie/anno sono scese da 150 a meno di 100 (saldo tra tante uscite non sempre per scadenza dei termini ma anche per disaffezione verso la società e pochi ingressi e non tutti, anzi pochi, di Merchant Banking).

Affermazione n. 2
“Friulia si è trasformata in una vera e propria banca d’affari che pratica il “Venture capital”
Risposta
L’affermazione lascia intendere un successo del supposto riposizionamento. In realtà per raggiungere tale obiettivo è stata creata una S.G.R. (Friulia S.G.R. S.p.A.) per operare nel Venture Capital, dotandola di ingenti risorse (15 €/mil) in attesa di altre risorse (25 €/mil che si prevedeva mettesse il sistema del credito). Però nel Merchant Banking e nel Venture Capital sono state fatte poche operazioni (inizialmente addirittura si era pensato di fare solo partecipazioni, ma successivamente con realismo si è visto che le partecipazioni, se non accompagnate dai finanziamenti, avevano poco appeal) e di queste solo un numero esiguo con entrata ed uscita a valori di mercato (Merchant Banking). Nel Venture capital, invece le operazioni sono state assolutamente assenti (la S.G.R. ne ha fatta 1 in 2 anni).
Quindi, il tentativo di trasformare Friulia in banca d’affari non ha funzionato, almeno finora. La causa fondamentale è la debolezza della PMI regionali, assolutamente fragili e non ancora pronte per accogliere operazioni di Merchant Banking. Per esse bisogna ancora insistere con prodotti di tipo non evoluto per fare in modo che si sviluppino in modo adeguato e poi destinare ad esse prodotti avanzati. Caso eclatante è l’Eurotech, scoperta nel progetto Piccole Imprese, più volte finanziata, anche nella successiva fase di crescita per linee interne ed esterne, poi sostenuta nella fase di presenza di Fondi di VC e da ultimo nella fase di borsa. Questo è il lavora da fare: un misto tra scouting ed investimento in modo da scoprire, rafforzare e spingere al decollo imprese con alto valore di conoscenze e qualità di prodotto/servizio.

Affermazione n. 3
“Utili con il botto nel 2007/08 – esercizio che sta per chiudersi -.
L’articolo inizia con l’indicazione dell’utile 2006/07 di 15,2 mil € e di utili ancora maggiori per il 2007/08 in chiusura.
La realtà dei fatti, anche se formalmente esatti per il 2006/07, ha però una diversa connotazione.
Al risultato del 2006/07 ha concorso un significativo dividendo di Autovie Venete (9,1 mil €) oltre che plusvalenza da smobilizzo anche anticipato (4,6 mil €)

Il 2007/08 beneficerà di un ancora maggior dividendo da Autovie.
Quindi, non è l’attività di Merchant Banking che genera risultati (e non lo potrebbe perché di norma quasti si hanno solo nel lungo periodo), ma i frutti dell’attività diretta o tramite controllate già esistenti la ciu profittabilità non era ancora emersa. Si sta beneficiando di quello che nel passato con buone gestioni si era seminato, non è il frutto del “nuovo”.
Va anche onestamente detto che in termini di cassa, i dividendi da Autovie vengono compensati con la distribuzione che Friulia fa ai propri soci (10,6 mil € nel 2006/07) per cui l’operazione è più una partita di giro finanziariamente neutra.
Quindi, il supposto riposizionamento strategico attuato dalla Giunta Illy non ha ancora dato frutti (e si pensa che non ne darà neppure nel lungo periodo data l’esiguità delle operazioni fatte di cui poche con rendimento da Merchant Banking).
I risultati raggiunti derivano dall’emersione di utili latenti già presenti all’avvio della nuova strategia e che non sono assolutamente merito di questa.

Affermazione n. 4
Modificato rapporto tra partecipazioni e finanziamenti a vantaggio delle prime.
Risposta
Si dice che dal 30% di investimenti in equity (partecipazioni) e 70% di finanziamenti (crediti verso le imprese) si è passati ad una situazione attuale di 75% di equity e 25% di crediti da finanziamenti.
I dati non sono omogenei in quanto i secondi valori (di arrivo) comprendono le partecipazioni conferite dalla Regione con la creazione della Holding (Autovie, Finest, Promotur, etc.)
Depurando il dato, il rapporto sarebbe 64% contro 36% in miglioramento sempre ma non così netto. Se si guardano i numeri ancora più da vicino, il miglioramento è inficiato dall’aumento drastico della liquidità (rientri a fronte di minori investimenti) che ha fatto diminuire il totale investito nelle operazioni caratteristiche (in particolare i finanziamenti). Infatti, cala di 40 mil € l’investito ed aumenta di pari importo la liquidità. Visto, poi, che calano i finanziamenti mentre in valore assoluto le partecipazioni sono invariate, è evidente che la percentuale delle partecipazioni aumenta e cala quella dei finanziamenti.
Quindi, la situazione, invece di essere in miglioramento, risente del calo dell’operatività e della marginalità che sta avendo, sia nel bilancio che sul territorio, l’attività di sostegno alle imprese. Che non hanno bisogno dei prodotti della finanziaria ma di una ben diversa assistenza allo sviluppo ed alla crescita.

venerdì 9 maggio 2008

Bisogni e strategie per l'economia del Friuli Venezia Giulia

Dopo quello che è successo il 13 aprile, veniamo al dunque.

Qual'è la situazione in FVG?
  • L'economia, fatta da PMI più piccole che medie che operano prevalentemente in settori maturi (legno, acciaio, matalmeccanico, servizi tradizionali), ha bisogno di un sostegno finanziario che permetta alle imprese di superare la debolezza che ancora le contraddistingue attraverso azioni per una riconversione strategica verso produzioni e/o servizi più avanzati o verso una concentrazione che ne aumenti nel breve le dimensioni
  • C'è bisogno ancora di risorse di tipo tradizionale (finanziamenti, capitale di rischio e servizi bancari di breve e medio termine) per la crescita e per raggiungere una competitività accettabile
  • Attualmente con la definizione di una strategia per le finanziarie della Regione, ormai concentrate in Friulia, tesa a privilegiare e operare solo su situazioni di eccellenza per operazioni di mercato, ha tolto di fatto strumenti adeguati alle attuali necessità delle imprese regionali

La situazione va ripensata integralmente e definita una strategia che adegui gli strumenti alle necessità del territorio e precisamente:

  • Ridefinire le linee operative nel senso di un sostegno alla crescita competitiva e dimensionale, oltre che qualitativa delle imprese con strumenti alla portata delle imprese stesse sia in termini di costo che di complessità filosofica privilegiando programmi aziendali non tesi solo alla redditività ma alla crescita globale del binomio "azienda/territorio"
  • Operare per un'elevazione culturale delle componenti che operano nell'economia in modo da creare un ambiente fertile
  • Operare anche nel campo delle infrastrutture che siano portatrici di opportunità di nascita di imprese ed imprenditorialità e comunque di lavoro.